×

come scoprirla – prevenirla – sconfiggerla

La malattia parodontale è un’infezione che interessa le gengive ed i tessuti di supporto profondo dei denti che provoca dapprima un’alterazione del tessuto superficiale (gengivite) che se non curata adeguatamente può evolvere poi in lesioni a carico dell’osso alveolare fino a causare la perdita dei denti. L’accumulo di tartaro e placca batterica determinata da incongrua igiene orale, può dare luogo ad una parodontite, specie in persone predisposte per familiarità o presenza di malocclusioni o parafunzioni.

I batteri della placca producono tossine e composti volatili dello zolfo. Le prime distruggono il tessuto osseo, mentre i secondi sono spesso responsabili dell’alito cattivo.

L’erosione del tessuto osseo parodontale e l’infiammazione provocano retrazioni delle gengive e la formazione di tasche parodontali cioè di un anormale approfondimento della fenditura naturale tra i denti e le gengive (solco gengivale).

Le tasche parodontali sono un ambiente ideale per il proliferare di una infezione pertanto una loro detersione profonda risulta essere indispensabile per il buon esito di qualsiasi cura che, se trattata tempestivamente, sarà efficace ed indolore.

Cura della parodontite

Il trattamento principe è il courettage. Il courettage consiste nella rimozione di placca, tartaro e dei tessuti molli infiammati nelle tasche intorno al dente con uno strumento chiamato courette. Il suo scopo è quello di eliminare le colonie di batteri e le sostanze irritanti meccaniche e chimiche che causano l’infiammazione facendo in modo che la malattia possa essere debellata. L’obiettivo è che la gengiva si riattacchi al dente e per fare questo è necessario eliminare la tasca.

Nella maggior parte dei casi, con un courettage profondo, la periodica ablazione del tartaro ogni 4 mesi nel primo anno ed ogni 6 mesi poi, e adottando le corrette manovre di igiene orale quotidiane si ottiene un risultato più che soddisfacente.

In taluni casi il trattamento può diventare più complesso. Se dopo la rimozione dei depositi la tasche restano profonde,vengono eliminate con un piccolo intervento chirurgico chiamato gengivectomia. Una procedura simile, chiamata gengivoplastica, viene utilizzata per rimuovere il tessuto gengivale eccessivo e per ridare una forma più sana alle gengive.

In alcuni casi, vengono eseguite procedure di riposizionamento apicale, laterale o coronale del lembo parodontale. In queste procedure viene aperto un lembo e rimosso tutto il tessuto infiammato; il tessuto osseo può essere ricostruito in una forma corretta con la gengiva sostenuta e suturata. La guarigione da questi trattamenti richiede dai sette ai ventuno giorni e di solito è poco fastidiosa. In casi selezionati è addirittura possibile rigenerare in parte i tessuti andati perduti in seguito all’infezione.

Particolare efficacia si avverte associando tali tecniche con un trattamento laser che decontamina e coagula simultaneamente la zona trattata

Prevenzione

La migliore prevenzione contro la parodontite consiste nel lavarsi accuratamente i denti con lo spazzolino e visto che la capacità di uno spazzolino da denti di rimuovere la placca è notevolmente ridotta da setole fruste, gli spazzolini devono essere sostituiti ai primi segni di usura. In caso di scarsa manualità è bene utilizzare uno spazzolino elettrico. E’ indispensabile inoltre usare il filo interdentale o lo scovolino quotidianamente e lo spazzolino dopo i pasti. Queste semplici avvertenze riducono il rischio di accumulare placca. Periodici controlli dal dentista sono molto importanti così come lo è allineare i denti ed compensare le parafunzioni eliminando le cause predisponenti.

Cosa fare in caso di parodontite?

  • Lavarsi i denti almeno due volte al giorno rimuovendo la placca che è una delle principali cause della parodontite. Meglio sarebbe lavarsi i denti dopo ogni pasto o spuntino.
  • Eliminare parafunzioni con un bite personalizzato
  • Eliminare, dove possibile, le malocclusioni rivolgendosi ad un ortodontista specialista
  • Sostituire lo spazzolino almeno ogni tre mesi. Quando opportuno è meglio passare allo spazzolino elettrico
  • Usare il filo interdentale o lo scovolino tutte le sere. Anche se vi lavate i denti regolarmente, lo spazzolino non può rimuovere i detriti alimentari negli spazi interdentali.
  • Sottoporsi a una procedura di igiene professionale 2 volte l’anno o secondo l’indicazione del dentista. Lo scaling elimina il tartaro da denti e gengive eliminando l’infiammazione.
  • Programmare un courettage eliminando le tasche e levigando le superfici attaccabili dalla placca.
  • Sottoporsi ad intervento di chirurgia parodontale quando misure più conservative non hanno eliminato la parodontite. Si va dallo scolpire dei lembi per una pulizia più efficace ad innesti di tessuto e di biomateriali per la rigenerazione guidata del tessuto osseo. Queste metodiche sono generalmente necessari solo per curare i casi più gravi o avanzati.
  • Masticare il cibo accuratamente in modo da stimolare le gengive.
  • Ridurre l’assunzione di zucchero.
  • Smettere di fumare gioca un ruolo significativo in oltre la metà dei casi cronici della malattia parodontale.
  • Integrare con il calcio le diete carenti ( spesso quelle dimagranti fai da te). Carenze di questo importante nutriente può aumentare la permeabilità dei tessuti gengivali.
  • Se si soffre di gengive sanguinanti, integrare vitamina C ed E può essere d’aiuto.
  • Usare collutori alla Clorexidina o all’Aloe vera per disinfettare il cavo orale o lenire dolore ed infiammazioni

In questo studio opera un parodontologo esperto che potrà ridarti il piacere di mangiare e sorridere in tutta sicurezza.

Chiedici pure spiegazioni sulle tecniche o sui prezzi, la soluzione del problema è molto più semplice ed economica di quanto ti aspetti